Pro-getto l'anima

26.03.2013 12:40
Non c’è ormai scuola del regno che non si doti di “Progetti”. Nuovi, usati, scopiazzati, presi in prestito, fuori moda, avveniristici, fantascientifici, … Una vasta gamma di prodotti sono annualmente esposti sulla bancarella del Piano dell’Offerta Formativa di ogni scuola per fare colpo su un’Utenza narcotizzata, indirizzata più verso l’appariscenza che alla sobria sostanza. Schiere di docenti capitanati dai loro piccoli dirigenti si spintonano per farsi largo; come è gagliarda e salutare la competizione che si accende annualmente tra le scuole del regno. “Venghino! Venghino! Accorrete gente! Ecco quel che offriamo ai vostri pargoli”. “Prego, di qua. Notino lor signori la nostra pregiata mercanzia: progetto “Lingue lunghe”, progetto “Canta che ti passa”, progetto “Aglio, olio e peperoncino”…
 
Il modello di “Progetto” che si è radicato nelle scuole del regno è ricco di attrazioni, ma orfano di contenuti educativi. Si progetta o si aderisce a molti progetti per forza d’inerzia, per moda, per sentito dire, “perché me lo ha chiesto il dirigente”, “perché prendo almeno 5 ore dal fondo d’istituto”, “perché così la scuola ottiene una briciola di finanziamento”,  … 
Ma se un' iniziativa didattica ed educativa non trova le radici nella conoscenza, nella convinzione e nella sensibilità del docente che la dovrà perseguire, allora le togli l’anima. 
 

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Maestro Maurizio